Come tutti gli anni in questo periodo, è naturale prendere in considerazione la qualità e l’efficacia della propria presenza online. Farlo significa, per forza di cose, valutare il posizionamento del proprio sito su Google.
Se stai pensando di iniziare da zero a occuparti di questo aspetto o se vuoi dare una svolta a una situazione già presente, nelle prossime righe di questo articolo puoi trovare alcune informazioni preziose sul perché e su come procedere.
Posizionamento su Google: perché è importante
Pensare di avere un business online senza un sito ben posizionato su Google significa, oggi come oggi, essere fuori dalla realtà. I motivi per cui è importante avere cura di questo aspetto sono diversi. Per rendersi conto del suo impatto basta fare riferimento al mondo dell’e-commerce che, nel corso dell’anno che ci siamo da poco lasciati alle spalle, ha vissuto una crescita impensabile.
Sulla scia dell’emergenza sanitaria, il giro d’affari degli acquisti online, come evidenziato dall’Osservatorio B2C del Politecnico di Milano, è aumentato del 27%. La concorrenza è quindi sempre più agguerrita e, per essere trovati dagli utenti, sempre più esigenti, è opportuno posizionarsi sui motori di ricerca prima dei propri concorrenti.
Per quanto riguarda i business che nulla hanno a che fare con l’universo dell’e-commerce, è bene specificare che, anche se i social permettono di narrare la propria attività in tempo reale e di perseguire gli obiettivi di vendita attraverso il social selling, il sito rimane un asset portante per le aziende e i liberi professionisti.
Totalmente personalizzabile – a differenza dei profili social, che non sono asset proprietari – se ben posizionato è in fondamentale per ottimizzare la notorietà del brand. A dimostrazione di ciò, è impossibile non chiamare in causa l’autorevolezza che dà al business un blog caratterizzato da articoli di qualità, capaci di rispondere in maniera puntuale alle richieste del potenziale target.
Per farsi un’idea di come tutto questo abbia impatto sulle decisioni di acquisto basta rammentare che il 53% degli utenti afferma di effettuare ricerche su Google prima di comprare un prodotto o un servizio (dati di Big G e Ipsos). A questo punto è naturale chiedersi come procedere a livello pratico per implementare il posizionamento del proprio sito web sul motore di ricerca.
Posizionamento SEO: come migliorarlo
Sono diverse le indicazioni da prendere in considerazione nel momento in cui si decide di dare una svolta positiva al posizionamento del proprio sito web sui motori di ricerca. Tra i fondamenti nell’ambito della cosiddetta SEO on page – ossia il lavoro di implementazione del posizionamento online che parte dal sito – rientra la redazione di testi originali e pertinenti, così come la creazione di un blog e l’ottimizzazione delle URL, che devono tenere conto delle ricerche effettive degli utenti (che possono essere legate anche alla tipologia di servizio o di prodotto e non per forza al nome del brand).
Oggi come oggi, parlare di posizionamento significa, per forza di cose, chiamare in causa il Page Experience Update, la svolta che diventerà realtà dal maggio dell’anno prossimo quando, dopo anni di rilascio di micro aggiornamenti, il motore di ricerca considererà i Page Experience Signals – prestazioni di caricamento, interattività della pagina, sua stabilità visiva – come fattori di ranking (ossia aspetti decisivi per il posizionamento).
Inquadrare al meglio questa scelta di Google – ma anche le dinamiche generali del motore di ricerca – può non essere facile. Per questo una buona idea può prevedere il fatto di rivolgersi a un’agenzia SEO per piccole imprese.
I dati ricordati nei paragrafi precedenti permettono di capire chiaramente che non si tratta di un costo ma di un investimento e dell’inizio di una partnership di business che può rivelarsi profittevole sul lungo termine.
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