La prima impressione, come spesso si ricorda, è quella che conta. Personalmente prendo molto con le pinze questo adagio. Lo faccio più che altro per esperienza e sulla base di numerosi pali presi sui denti: dando qualche numero secco posso dire che, nel 90% dei casi di prime impressioni positive sia sul lavoro sia nella vita reale, mi sono trovata, dopo un lasso di tempo più o meno lungo, con la parola “delusione” scritta in testa.
Al netto di questa mia posizione profondamente personale posso dire una cosa, ossia il fatto che, durante il primo incontro con qualcuno, la forza della stretta di mano mi colpisce subito. Non posso dire che contribuisca alla costruzione della prima impressione in maniera totale. Se è eccessivamente debole, fatico però molto a togliermi dalla mente quel velo di pregiudizio che non fa certo bene al prosieguo del rapporto, sia esso professionale o personale.
Il motivo di tutto questo è senza dubbio riconducibile a quei precetti educativi che,dall’infanzia, accompagnano negli anni della vita adulta. Sono cresciuta con l’idea – personale, ribadisco – della stretta di mano come di una spia della grinta e dello spessore personale di chi ho davanti, questo al di là di tutti i trucchi di body language che permettono di capire chi dei due interlocutori dominerà l’interazione.
Quanto è forte la tua stretta di mano?
Ti chiedi mai quanto è forte la tua stretta di mano? Io spesso. Se tieni particolarmente alla prima impressione che dai ai tuoi interlocutori, pensa un attimo al fatto che il modo in cui stringi la mano può essere paragonato, muovendosi in ambito business, ai contenuti testuali del tuo sito. Le persone che vi atterrano vogliono sapere chi sei, cosa fai, se sei in grado di aiutarli. Che cosa dovresti trasmettere al primo approccio?
- Forza: la tua stretta di mano dovrebbe essere forte ed energica. Lo stesso vale per i contenuti testuali del tuo sito. Espressioni come “azienda giovane e dinamica”, “servizi a 360°” sono un classico esempio di utilizzo di parole che non trasmettono alcun tipo di energia o di messaggio ma che, al contrario, buttano l’utente in un vero e proprio circolo vizioso di luoghi comuni e di mancanza di chiarezza.
- Respiro: quando stringi la mano a una persona che hai appena conosciuto, “soffocarla” con un eccessivo vigore è tutto tranne che vantaggioso. La cosa giusta è dare respiro e permettere a chi c’è dall’altra parte di togliere la propria mano quando vuole. Lo stesso vale per i contenuti testuali, che non devono ingabbiare il lettore in una serie infinta di parole complesse e di frasi promozionali. In questo modo, si ha già la certezza matematica dell’abbandono della pagina.
- Sicurezza: mente si stringe la mano a una persona appena conosciuta, è normale guardarla negli occhi. Tenerli bassi è segno di poca sicurezza in se stessi. Come si può concretizzare questo atteggiamento? Evitando di parlarsi addosso e giocando sulla specificità. Fai capire al tuo target in che modo puoi risolvere un determinato problema. Dei riconoscimenti ottenuti nel corso della carriera puoi parlare, se è il caso, davanti a un caffè quando la vendita dei tuoi prodotti o servizi sarà cosa fatta.
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