Scrivere per lavoro non è facile. Iniziamo ricordando questo assunto fondamentale. Non lo è a livello tecnico e neppure dal punto di vista emotivo. Questo vale soprattutto se, come nel mio caso, si lavora dalla propria abitazione. Ho (ri)fatto questa scelta l’anno scorso dopo un periodo in un coworking per investire di più sulla mia vita privata (abitare in provincia e lavorare fuori casa senza perdere tempo negli spostamenti non è facile), con tutte le conseguenze del caso.

Quali per esempio? La quotidianità che soffoca, gli impegni di gestione familiare che si ripetono all’infinito e non giovano certo alla creatività. Il modo per uscirne, però, esiste a mio avviso. Cosa prevede? Ecco i miei consigli che no, non hanno nulla a che fare con il mettersi fisicamente in ghingheri per alzare l’autostima e con la scelta di utilizzare il rossetto anche se non si esce di casa.

scrivere per lavoro

Annota le aspettative per la giornata

Scrivere per lavoro può, in alcuni casi, essere limitante. Ci sono linee guida da rispettare e argomenti da affrontare non sempre gradevoli. Come rendere tutto più leggero? Dedicando l’inizio della giornata ad annotare le aspettative per le ore successive.

Fondamentale è farlo in totale libertà, senza preoccuparsi della realizzazione. Già solo il fatto di esternare i propri desideri, sogni e obiettivi legati al lavoro di scrittura è un passo molto importante.

Cura ogni singola comunicazione

Scrivere per lavoro non significa solo curare i testi dei clienti. Vuol dire mettere dedizione in ogni singola comunicazione, dalla mail alla risposta su Facebook Messenger. Personalmente cerco di curare anche questi dettagli del lavoro quotidiano, facendo in modo di dimenticare la fretta. Da una mail scritta con il cuore, considerando l’importanza del tempo dell’altra persona, può nascere infatti una collaborazione soddisfacente.

Scegli la musica giusta

Quando si lavora scrivendo la quotidianità soffoca soprattutto perché si fanno errori nella gestione delle tempistiche. La concentrazione è fondamentale. Personalmente ho provato la tecnica del pomodoro ma non mi sono trovata bene. Ritengo le pause di cinque minuti troppo brevi per riprendere il fiato, fisico e mentale, dopo una sessione di scrittura.

Cercando una soluzione alternativa ho riscoperto la musica, in particolare il suono del pianoforte che ha accompagnato la nascita della mia passione viscerale per la scrittura. Il tempo passa più velocemente e le note riescono a dare il ritmo giusto alle dita.

E tu? Come concili la scrittura professionale o il lavoro online in generale con la ripetitività della routine?